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lunedì 30 agosto 2010

Se lo stress fa saltare la pausa

Meglio stressati e, magari, momentaneamente affamati che disoccupati: la pensano così molti dipendenti di aziende in Europa (foto da buonpernoi.it). I tagli del personale dovuti alla crisi economica e dei consumi hanno seminato il panico fra i lavoratori e gli impiegati, che, pur di mantenere il proprio posto di lavoro preferiscono saltare la pausa pranzo o la pausa caffé e gestire lo stress correlato al lavoro sbrigando compiti su compiti. Dimostrare di essere produttivi, anche quando per legge al lavoratore è consentito un momento di ricreazione è controproducente per la propria salute e per la stessa azienda. Questa nuova tendenza sul lavoro è stata fotografata da una ricerca britannica del"Chartered Institute of Personnel and Development" che ha somministrato un questionario dettagliato a oltre 3000 impiegati d'ufficio. Quasi un terzo degli intervistati ha risposto di mangiare velocemente un panino sulla propria postazione durante la pausa, un'abitudine deleteria per il proprio stomaco. Il 25% invece ha affermato di rinunciare totalmente alla pausa pranzo: il rischio di svenimento per una carenza di zuccheri diventa altissimo. Quasi la metà dei lavoratori dichiara di sentirsi spesso sotto stress (almeno una volta alla settimana). Tra le risposte più frequenti che spiegano il motivo di saltare il pranzo: troppo lavoro da svolgere o ultimare (50% degli intervistati) e riduzione del personale (30%).

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