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lunedì 23 agosto 2010

Medici aziendali per un lavoro "sobrio"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, a giugno, ha dichiarato che l'abitudine di bere alcolici prima dei turni e durante l'orario di lavoro, ad esempio per la pausa pranzo, amplifica i rischi potenziali dell'ambiente di lavoro e riattiva quelli già circoscritti dalle misure preventive di sicurezza (foto da alcol.info). Una percentuale che oscilla tra il 10 e il 30% degli incidenti lavorativi è condizionato proprio dall'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. Si parla sempre di stato di ebrezza e tassi alcolemici nella sicurezza stradale, invece l'argomento diventa un tabù quando riguarda i luoghi di lavoro e le aziende. Il divieto assoluto di bere e somministrare alcolici esiste già (D.Lgs 81/08) e riguarda coloro che si prestano per "attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro e sicurezza"(Art.15 L.125/2001). I medici aziendali sono incaricati di svolgere severi controlli per accertare il consumo di alcol e sostanze psicotrope soltanto per queste categorie di impiegati e operatori. Secondo un articolo apparso su IlSole24ore ad Agosto, l'ANMA (Associazione Nazionale Medici d'Azienda) ha dichiarato che, su un campione di 16498 lavoratori costituito da mulettisti, autotrasportatori e carrellisti, l' 1,2% è risultato positivo al test per la rilevazione di alcol e droghe. Una percentuale certamente molto bassa, tuttavia il divieto assoluto nella pratica risulta aggirato e intaccato.

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