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mercoledì 27 aprile 2011

Le aziende "verdi" del web

Avete mai pensato che anche la grandi aziende che popolano la rete possono inquinare?

Ebbene si, i colossi che per hanno un immagine assolutamente virtuale nella nostra mente hanno in realtà sedi, data center e centri di produzione che, come tutte le enormi strutture, inquinano, eccome!

Ogni azienda dovrebbe prima di tutto osservare una serie di regole atte a rendere sicuro l’ambiente di lavoro per tutti i dipendenti ma altrettanto importante è che ci sia grande attenzione nei confronti della “salute” dell’ecosistema che, alla fine influisce comunque sull’essere umano.

Greenpeace ha voluto vederci chiaro e stilando un report di 35 pagine ha individuato le aziende del web più “verdi” e quelle invece più inquinanti.

Dall’indagine svolta Yahoo si classifica come l’azienda del web più attenda alla salvaguardia dell’ambiente e del nostro ecosistema. I risultati positivi legati a Yahoo sono legati alla scelta che l’azienda ha fatto nel posizionare i propri centri di produzioni vicino a sorgenti energetiche naturali. In un anno più della metà dell’energia utilizzata dai centri Yahoo è energia pulita.

Anche altri colossi della rete hanno fatto grandi passi verso la sostenibilità dei propri data center e tra questi ci sono IBM, Akamai e Google (che ha recentemente investito in energia eolica circa 100 milioni di dollari).

Al contrario la Apple ha mostrato una scarsa attenzione alle problematiche ambientali risultando l’azienda più inquinante. Si è stimato che l’azienda della Mela consumerà col suo nuovo data center al momento in progettazione consumerà energia come circa 80.000 abitazioni!

giovedì 14 aprile 2011

Sicurezza alimentare e agropirateria: marchi DOP e DOC contraffatti

Il rapporto del Corpo Forestale sull’attività del 2010 ha evidenziato un aumento del 36% per contraffazioni alimentari e del 114% per gli illeciti amministrativi.

La guardia sulla sicurezza alimentare è sempre alta poiché i marchi DOP e DOC non sono mai davvero al sicuro!
Per fortuna a salire sono anche i numeri positivi che indicano la percentuale di sanzioni applicate e le persone denunciate, ma la contraffazione dei prodotti di qualità made in Italy sono un grande business per la criminalità e ogni anno questo volume d’affari sembra irrimediabilmente aumentare, nonostante i continui controlli.

Tra le regioni più colpite dall’agropirateria troviamo Piemonte, Calabria, Toscana e Marche.
Questa economia parassitaria specula sulla qualità dei prodotti a denominazione di origine protetta e controllata e ha fatto di alcune trasformazioni del settore agroalimentare degli ultimi anni un vantaggio per guadagnare fette sempre più grandi del mercato. L’aumento delle distanze tra produttore e consumatore, ad esempio, costituisce l’opportunità per gli agrocriminali, di inserirsi nella filiera alimentare e contraffare il prodotto con più facilità.
Purtroppo i marchi di qualità non sempre sono sufficienti a tener lontano il consumatore da prodotti contraffatti tanto che ne sono pieni anche gli scaffali dei supermercati.

lunedì 17 gennaio 2011

Il vaccino anti-stupefacenti si fa strada

La novità arriva dagli Stati Uniti, da una sperimentazione condotta nei laboratori dell'Università newyorkese Weill Cornell Medical e apre nuovi scenari nella lotta contro le dipendenze dalle sostanze psicotrope. Uno spiraglio per le persone che consumano droghe, perchè le aiuterebbe a guarire, attivando una risposta immunitaria in grado di bloccare il meccanismo della dipendenza. Se la sperimentazione del vaccino fosse estesa all'uomo, gli stupefacenti (soprattutto la cocaina e gli oppiacei) non rappresenterebbero più una minaccia per l'esistenza di chi è colpito dalla dipendenza e per l'incolumità delle persone vicine, soprattutto negli ambienti di lavoro e per la sicurezza sulle strade. Non sarebbero più necessari i test antidroga per gli autisti, dal momento che la risposta del metabolismo ne impedirebbe il consumo. Purtroppo la ricerca sugli uomini è stata bloccata di recente per alcuni insuccessi nelle fasi successive dello studio: i ricercatori statunitensi non demordono, perchè il principio immunologico è ancora da perfezionare. Secondo quanto pubblicato dalla rivista Molecular Therapy 1, il siero sperimentato sulle cavie è composto dall'associazione di frammenti del virus del raffreddore e di una molecola simile alla sostanza stupefacente che agisce sul cervello. La risposta immunitaria impedirebbe alle molecole della droga di entrare a contatto con i neuroni.

martedì 28 dicembre 2010

Lo stress del lavoro può migliorare la memoria

Secondo alcuni esponenti della comunità scientifica è sbagliato considerare l'esposizione allo stess quotidiano esclusivamente in senso negativo. Una notizia in controtendenza rispetto alle recenti novità sullo stress correlato al lavoro. Lo afferma una ricerca congiunta dell'Università di New York e dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, apparsa in questi giorni sulla rivista scientifica Plos Biology. Sembra che le connessioni neurali e la memoria, specialmente quella visiva e spaziale, siano stimolate positivamente da una qualsiasi situazione stressante per l'organismo. L'effetto: una migliore capacità di ricordare. Dagli esperimenti condotti dal team internazionale su due gruppi di cavie, risulta che i topi da laboratorio ricordino meglio il tragitto verso l'uscita del labirinto se sottoposti a un evento che provoca stress intenso, immediatamente prima o dopo il compito svolto. In questo caso si è trattato di far nuotare le cavie in un secchio d'acqua. I ricercatori, estendendo i risultati agli uomini, ritengono che nei momenti di disagio intenso e di stress sia fisico che psicologico nel contesto del lavoro, ad esempio, si è in grado di ricordare meglio le ultime informazioni acquisite e apprese.

lunedì 27 dicembre 2010

Patologie professionali: è tempo di ricerca

Un recente bando di concorso dell'Inail prevede l'assegnazione di circa tre milioni di euro alle Università e agli Istituti di ricerca italiani che presentano un progetto di studio innovativo sulle malattie professionali riconosciute e sullo sviluppo di tematiche come le malattie neurodegenerative, quelle dovute all'esposizione di onde elettomagnetiche e materiali dannosi e le patologie multifattoriali.
C'è ancora molto da scoprire nel campo delle patologie professionali, soprattutto per quanto riguarda il loro collegamento con l'epidemiologia e la fisiopatologia. Inoltre, il monitoraggio costantemente il fenomeno permetterebbe di prevenire e intervenire in maniera efficacecontro le patologie lavoro correlate. L'incentivo da parte dell'inail, oltre ad essere un'importante fonte di finanziamento alla ricerca, permetterà agli istituti partecipanti di contribuire, con i loro risultati scientifici, alla definizione e al perfezionamento del quadro normativo sul tema. Intanto alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, hanno pubblicato un atlante-guida sulle malattie professionali, che documenta anche quelle introdotte di ricente, circa 1200 ogni anno.

martedì 21 dicembre 2010

Laureati: migrare è la soluzione per chi cerca lavoro

Qual è la soluzione per un giovane laureato che ha progetti e idee per un nuovo business ma non riesce a trovare nel proprio Paese né le condizioni né il modo di coltivare il proprio sogno? Semplice: deve migrare alla ricerca di un'opportunità di lavoro concreta al di fuori del proprio territorio. Nell'ultimo ventennio la fuga di cervelli (brain drain), secondo gli studi dell’Istituto per la Competitività, ha procurato una perdita economica e di competitività (calcolata in base ai brevetti depositati da italiani all'estero) stimabile intorno ai 4 miliardi di euro. In base ad un recente sondaggio di Svimez, ogni anno circa 20 mila laureati si spostano dal Sud al Nord del Paese. Alle migrazioni interne si aggiungono quelle verso l'estero: il 6,7% degli italiani con conoscenze specialistiche espatria. Flusso che viene bilanciato, almeno in termini numerici, da personale di profilo medio basso o poco qualificato proveniente dall'estero, specialmente dalla Romania. Secondo Svimez, i datori di lavoro italiani, in particolare del settore turistico-alberghiero e di quello alimentare, prevedono per il 2011 un incremento del proprio organico: per queste offerte di lavoro e promozione il requisito essenziale è l' haccp per promoter. Certamente, buone opportunità di lavoro che, purtroppo, non rispondono al profilo di competenze di chi migra verso l'estero.

lunedì 20 dicembre 2010

Natale e illuminazioni fai-da-te: attenti al corto circuito

Pericolo d'incendio per un improvviso corto circuito: il rischio è doppio durante le feste di Natale, come confermato dai dati dell' ex Ispesl, che contano ogni anno oltre 4 milioni e mezzo incidenti domestici, molti di questi attribuibili al malfunzionamento dell'impianto elettrico di casa. Infortuni di cui, per fortuna, soltanto lo 0,17% mortali.
Colpa anche di illuminazioni fai-da-te, che si surriscaldano facilmente e di luci spesso acquistate senza una certificazione o marchio di sicurezza. Durante le feste prodotti come luminarie o catene luminose sono spesso attraenti, colorati e dal design particolare ma non altrettanto affidabili. Se la manutenzione di impianti e apparecchiature elettriche nei luoghi di lavoro è parte di una specifica consulenza sicurezza sul lavoro, a casa bastano semplici accorgimenti per circoscrivere il rischio, a patto che l'impianto sia a norma e sia presente l'interruttore salvavita. Infatti, come ha osservato recentemente l'ente Prosiel per la promozione sicurezza elettrica, attraverso uno studio assegnato a Demoskopea, soltanto un terzo degli impianti elettrici costruiti prima degli anni Novanta risultano a norma. Questo significa circa 12 milioni di abitazioni sono a rischio di incendi per corto circuiti elettrici.

venerdì 17 dicembre 2010

Incertezza economica e stress: più fatica per il cuore

Gli italiani sembrano superare a stento la prova sotto sforzo degli ultimi 24 mesi. Infatti, tra budget familiari ridotti, cassaintegrazioni, licenziamenti, disoccupazione e tagli alla spesa pubblica alla voce del welfare, i quotidiani riportano un'altra poco rassicurante news sullo stress lavoro correlato (foto da ilcapoluogo.com). Secondo la Società italiana di Cardiologia, lo stato di stress indotto dalla crisi economica e dalla paura di perdere il posto di lavoro (o peggio ancora di non trovarlo), non ha risparmiato il sistema cardiovascolare di nessuno, giovani inclusi. Per molti, il malessere socio-economico rientra a pieno titolo fra i fattori di rischio per la salute del cuore. Un fattore difficile da gestire. I ricercatori ne sono convinti: dall'indagine Passi dell'Istituto Superiore della Sanità, sono in aumento le patologie a carico del cuore. Negli ultimi dieci mesi, ogni cento italiani, 7 di loro sono rimaste vittime della depressione. Quest'ultima, indirettamente, danneggia le pareti di arterie e cuore. L'incremento di malattie cardiache è confermato anche dal Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Respiratorie della Sapienza. Dallo screening di studenti dell'ultimo anno di scuole superiori, risulta che il 20% di loro presenta anomalie nel tracciato fornito dall'elettrocardiogramma.

giovedì 16 dicembre 2010

Farmaci: consumi e vendite salgono nel 2010

Da gennaio fino a ottobre 2010, gli italiani hanno incrementato il consumo di medicinali sia da banco e sia di quelli fruibili dietro prescrizione del medico di famiglia. Una tendenza che la dice lunga più sull'utilizzo corretto delle medicine e sugli sprechi che sullo stato di salute della popolazione. In media, si parla di circa il 3,4% in più dal 2009 tra confezioni di medicinali venduti e ricette presentate ai farmacisti. Quasi 10 miliardi di euro di spesa totale, spesa maggiormente concentrata al Sud (Calabria in testa). A rivelarlo, l'Istituto Superiore della Sanità attraverso il recente rapporto Osmed. I farmaci prescritti più utilizzati sono quelli contro i disturbi o le patologie cardiovascolari (47% sul totale) e quelli destinati all'apparato gastrointestinale. Salgono anche le vendite di medicinali per la cura delle dermatiti (9,4% in più dal 2009). In forte crescita, le vendite dei farmaci generici nel comparto da banco, conosciuti per il loro principio attivo e le indicazioni terapeutiche equivalenti a quelli del marchio leader. Il loro successo si deve ai prezzi più bassi e all'efficacia confermata da test e analisi di laboratorio prima della commercializzazione. Soltanto il 15,3% dei medicinali rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale appartiene alla categoria dei medicinali generici.

lunedì 13 dicembre 2010

Incidenti mortali sul lavoro: bilancio parziale del settore edile

Arriva un altro bollettino di guerra per chi lavora nell'ambito dell'edilizia: salgono a 135 gli operai che, quest'anno, hanno perso la vita lavorando nei cantieri italiani tra gennaio e novembre. La fonte di questa allarmante notizia è l'Osservatorio sul lavoro di Vega Engineering - Mestre (foto da ecodibergamo.it). Da quanto riportato, circa il 29% sul totale delle morti bianche avviene proprio nel settore delle costruzioni, specialmente al Centro-Sud (57,8%). Secondo gli esperti dell'Osservatorio, la causa principale di morte è la caduta da un'altezza - più o meno elevata -, imputabile alla mancanza di protezioni nelle strutture dei poteggi (es. parapetti) o del rispetto di elementari norme anti-infortunio (imbragature, scarpe). La regione dove accadono più frequentemente incidenti fatali è la Campania, con 18 vittime finora accertate. Lazio e Veneto si ritrovano, rispettivamente, a quota 14 e 12 decessi: un triste primato. Più di un decimo delle vittime sono operai stranieri. Se da un lato la prevenzione e la formazione costituiscono lo strumento per evitare queste stragi silenziose, dall'altro molti sono gli adempimenti del datore di lavoro in materia di sicurezza che vengono raggirati a causa di cattiva informazione e vuoti normativi. Più grave lo scenario dipinto dall'Osservatorio Articolo 21: dall'inizio del 2010 a fine novembre risultano1045 morti sul lavoro in tutti i settori, 580 in più di quelli registrati da Vega Engineering.