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martedì 21 dicembre 2010

Laureati: migrare è la soluzione per chi cerca lavoro

Qual è la soluzione per un giovane laureato che ha progetti e idee per un nuovo business ma non riesce a trovare nel proprio Paese né le condizioni né il modo di coltivare il proprio sogno? Semplice: deve migrare alla ricerca di un'opportunità di lavoro concreta al di fuori del proprio territorio. Nell'ultimo ventennio la fuga di cervelli (brain drain), secondo gli studi dell’Istituto per la Competitività, ha procurato una perdita economica e di competitività (calcolata in base ai brevetti depositati da italiani all'estero) stimabile intorno ai 4 miliardi di euro. In base ad un recente sondaggio di Svimez, ogni anno circa 20 mila laureati si spostano dal Sud al Nord del Paese. Alle migrazioni interne si aggiungono quelle verso l'estero: il 6,7% degli italiani con conoscenze specialistiche espatria. Flusso che viene bilanciato, almeno in termini numerici, da personale di profilo medio basso o poco qualificato proveniente dall'estero, specialmente dalla Romania. Secondo Svimez, i datori di lavoro italiani, in particolare del settore turistico-alberghiero e di quello alimentare, prevedono per il 2011 un incremento del proprio organico: per queste offerte di lavoro e promozione il requisito essenziale è l' haccp per promoter. Certamente, buone opportunità di lavoro che, purtroppo, non rispondono al profilo di competenze di chi migra verso l'estero.

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