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lunedì 13 dicembre 2010

Incidenti mortali sul lavoro: bilancio parziale del settore edile

Arriva un altro bollettino di guerra per chi lavora nell'ambito dell'edilizia: salgono a 135 gli operai che, quest'anno, hanno perso la vita lavorando nei cantieri italiani tra gennaio e novembre. La fonte di questa allarmante notizia è l'Osservatorio sul lavoro di Vega Engineering - Mestre (foto da ecodibergamo.it). Da quanto riportato, circa il 29% sul totale delle morti bianche avviene proprio nel settore delle costruzioni, specialmente al Centro-Sud (57,8%). Secondo gli esperti dell'Osservatorio, la causa principale di morte è la caduta da un'altezza - più o meno elevata -, imputabile alla mancanza di protezioni nelle strutture dei poteggi (es. parapetti) o del rispetto di elementari norme anti-infortunio (imbragature, scarpe). La regione dove accadono più frequentemente incidenti fatali è la Campania, con 18 vittime finora accertate. Lazio e Veneto si ritrovano, rispettivamente, a quota 14 e 12 decessi: un triste primato. Più di un decimo delle vittime sono operai stranieri. Se da un lato la prevenzione e la formazione costituiscono lo strumento per evitare queste stragi silenziose, dall'altro molti sono gli adempimenti del datore di lavoro in materia di sicurezza che vengono raggirati a causa di cattiva informazione e vuoti normativi. Più grave lo scenario dipinto dall'Osservatorio Articolo 21: dall'inizio del 2010 a fine novembre risultano1045 morti sul lavoro in tutti i settori, 580 in più di quelli registrati da Vega Engineering.

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