Cerca nel blog

giovedì 12 agosto 2010

Contro il lavoro nero i "buoni lavoro"

I lavori occasionali, svolti in maniera non continuata e sporadica, vedono impegnati molti giovani, spesso studenti universitari o casalinghe, proprio durante il periodo estivo (foto da fiscooggi.it). Impieghi che vanno dall'assistenza domestica a eventi di solidarietà, dal giardinaggio e raccolta nei campi all'aiuto nel ristorante di famiglia o di conoscenti, fino all'insegnamento per impartire ripetizioni. Per far emergere il fenomeno delle attività svolte per arrotondare, al fine di permettere la loro regolarizzazione dall'economia sommersa, sono stati concepiti i buoni lavoro. Nell'ambito della Legge Biagi, sono un mezzo per retribuire, secondo il rispetto di determinati parametri, chi presta una mansione saltuaria e accessoria. Non solo. Attraverso il pagamento con i buoni, i beneficiari possono godere di copertura assicurativa (INAIL) e di quella pensionistica (INPS). Un punto a favore sia della sicurezza sul lavoro, sia della previdenza. Dai dati comunicati dall'INPS a inizio agosto 2010, sono stati più di 7 milioni i buoni venduti dal 2008 fino ad oggi a quasi 100 mila lavoratori saltuari. I voucher valgono soltanto in determinati settori, caratterizzati dalla stagionalità, e sono disponibili in via sperimentale esclusivamente in sei regioni italiane. Il Veneto ha registrato la vendita maggiore e i giovani con più di 25 anni si situano tra i maggiori prestatori di mansioni o servizi occasionali (30% sul totale ). Dato il successo, l'adozione potrebbe interessare a breve altre regioni.

Nessun commento:

Posta un commento