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venerdì 23 luglio 2010

Quando rinunciare alla spesa non significa risparmiare

Ultimamente, dai notiziari, arrivano messaggi di una lieve ripresa dell'economia italiana. Alcuni indicatori statistici sembrano in contrasto con questa visione ottimistica (Foto da guadagnorisparmiando.com).
Da un lato, la disponibilità di denaro delle famiglie è calata del -2,6% (a -1,8% se considerato il contributo dei sostegni sociali al reddito) nel corso del 2009.
Dall'altro, più recente è il dato Istat per le vendite al dettaglio, che hanno subito una flessione dello 0,3% rispetto al mese di aprile 2010. Il paniere dei beni primari per le famiglie continua a restringersi: il minore potere di acquisto (-2,5%) intacca anche i consumi di alimenti, che registrano un -1,9% dal 2008. Famiglie costrette a tagliare sia sulla quantità sia sulla qualità dei prodotti. Lo stress a cui sono sottoposte le famiglie per contenere le spese di tutti i giorni è elevato.

Secondo l'Istat, gli italiani, notoriamente un popolo di risparmiatori, non riescono più a mettere da parte fondi come un tempo: infatti, la propensione verso il risparmio è scesa dello 0,7% dal 2008. Si tratta di un valore molto basso, mai come dagli anni Novanta.

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