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mercoledì 21 luglio 2010

Meno vittime sul lavoro nel 2009: progressi o effetto crisi?

Secondo il comunicato dell'INAIL, diffuso il 20 luglio 2010, dai dati nazionali sugli infortuni e la mortalità nel contesto lavorativo, si possono scorgere risultati tendenzialmente positivi rispetto al 2008 e ai bilanci storici dal 1951 (foto da il Giornale.it).
790mila è il numero dei feriti nel 2009 (-9,7%). Le segnalazioni di incidenti avvenuti durante l'orario di lavoro sono calate del 10,2% e un -6,1% è stato registrato per quelli accaduti durante il tragitto verso il luogo di lavoro. I decessi sono diminuiti di circa il 6%, passando da 1120 vittime a 1050. Cifre sempre molto alte, che fanno riflettere soprattutto sull'implementazione delle misure di sicurezza, considerato lo status dell'occupazione in flessione del 1,6 % (dato Istat), la cassa integrazione, i tagli delle ore di lavoro effettuati dalle aziende in crisi (specialmente al Nord, nel settore industriale e manifatturiero) e la conseguente minore esposizione al rischio di incidente. Il Lazio è l'unica regione italiana in controtendenza, dal momento che riporta un incremento del 16,5% delle cosidette "morti bianche".

E' più che logico domandarsi se e in quale proporzione questi risultati a livello nazionale siano da imputare ad una maggiore sensibilità rispetto agli adempimenti sulla sicurezza oppure siano dipesi dagli effetti negativi della crisi economica.

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