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mercoledì 15 settembre 2010

Se lo stress diventa aritmico

Un articolo apparso sul quotidiano online del Corriere della Sera punta il dito contro lo stress e lo annovera fra le prime cause di fibrillazione atriale, un'aritmia del cuore che se tracurata o non trattata con i giusti farmaci può aumentare il rischio di ictus, scompensi cardiaci e infarti. Le statistiche affermano che questo problema riguarda circa settecentomila persone e la percentuale ogni anno tende a salire di circa centoventimila casi. Di solito colpisce le persone sopra i 55 anni di età, ma più del 10% del totale della popolazione che soffe di questo disturbo è caratterizzata da giovani apparentemente sani e senza sintomi. Sempre secondo l'articolo, gli sportivi o chi a causa del lavoro costringe il proprio fisico ad attività intense risultano fra i principali soggetti a rischio di fibrillazione. I lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria possono correre ai ripari: utile un esame cardiaco preventivo per identificare il pericolo di aritmia ventricolare e la compatibilità fisica del lavoratore con le mansioni richieste. Le palpitazioni di per sé rappresentano il primo sintomo di questo disturbo che, però, può diventare cronico in presenza di una continua esposizione a situazioni stressanti, a cattive abitudini alimentari e agli eccessi dello sport o alla mancanza di movimento.

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