Cerca nel blog

martedì 21 settembre 2010

Saltano posti di lavoro con il software pirata

Quando si parla di pirateria informatica si pensa il più delle volte a come proteggere la sicurezza dei propri dati da eventuali programmi gratis scaricati da internet, di cui spesso non si è in grado di riconoscere l'autenticità (immagine da multiplayer.it). Questa problematica non è legata soltanto alla sfera domestica e alla pirateria via web. Secondo lo studio della Business Software Alliance (BSA) rappresenta anche uno dei più grandi rischi sul lavoro che le imprese devono affrontare per salvaguardare l'insieme dei dati confidenziali del proprio business, ma non è l'unico rischio. Una questione che va oltre il problema del fatturato dei produttori di software originali e versioni free. E che colpisce la longevità del settore IT e le opportunità di lavoro mancate nello stesso comparto, dati i costi sociali della pirateria. Infatti, secondo l'inchiesta internazionale sui "Benefici economici nella riduzione la pirateria informatica" pubblicata di recente sul Sole24Ore, è emerso che se si riuscisse a ridurre il fenomeno del -10%, in un periodo dai 2 ai 4 anni, si creerebbero addirittura oltre settemila posti di lavoro in più in Italia, con un beneficio economico globale di circa 3,5 miliardi di euro e entrate fiscali di circa 1,2 miliardi. In particolare, le chance di crescita investirebbero i creatori di software, i distributori, i service provider e i rivenditori. Se è facile quantificare i vantaggi nel combattere la pirateria informatica, più difficile è elaborare il modo per sconfiggerla.

Nessun commento:

Posta un commento