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mercoledì 1 settembre 2010

Candidati e neoassunti: attenti al social network!

Avere un profilo pubblico e accessibile sui social network (come Facebook, Hi5, MySpace) può rivelarsi una fonte di guai e di discriminazione per chi è in cerca di lavoro e per chi ha già un impiego in azienda (immagine da univercity.it). Un potenziale attentato alla privacy e alla propria reputazione lavorativa. Secondo un articolo del Sole24ore, a fine agosto, in Germania è stata introdotta una proposta di legge per proteggere gli utenti-lavoratori: vietare alle aziende di consultare i social network sia per la ricerca di informazioni private, utili per valutare o escludere i possibili candidati, sia per ottenere altri dati sensibili con il fine di impugnarli durante le cause di licenziamento dei propri dipendenti. Un disegno di legge senza precedenti in Europa e in Italia. Se un tempo le aziende erano costrette a oscurare i siti e impedirne l'accesso ai propri impiegati in cerca di svago, oggi diventano le loro migliori alleate. Sfruttando le reti sociali in due modi principalmente: pubblicizzando gratuitamente il proprio sito internet, insieme a prodotti e servizi e carpendo informazioni essenziali per le ricerche di mercato e per "ottimizzare" il processo di selezione del personale. Secondo una ricerca di Careerbuilder dell'anno scorso, negli USA, quasi la metà dei datori di lavoro si è documentata su internet per capire il tipo di candidato che aveva di fronte. Attenzione, quindi, alle condivisioni, foto pubblicate, ai commenti, fatti o ricevuti e ai post in bacheca.

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