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giovedì 16 settembre 2010

Istat: indagine sul malessere nei rapporti di lavoro

Per la prima volta, l'Istat ha realizzato un'indagine sulla qualità delle relazioni umane nei rapporti di lavoro e sulla percezione delle proprie condizioni lavorative-professionali (foto da sole24ore.it). Una ricerca intitolata, non a caso, "Disagio nelle relazioni lavorative", che costituisce un capito del più ampio studio sulla "Sicurezza dei cittadini 2008-2009". Su un campione di 29 milioni di impiegati, operai e altri professionisti intervistati è scaturito che quasi un decimo (2 milioni e mezzo) ha lamentato un clima teso nel lavoro e di disagio personale. La causa? Azioni vessatorie, di persecuzione o discriminatorie messe a punto con frequenza e protratte nel tempo da colleghi, superiori (80%) e persino sottoposti. A soffrire di più per maltrattamenti sono le donne, le più colpite. Purtroppo l'indagine ha anche svelato che l'86,5% degli uomini e donne vittime degli abusi non hanno mai denunciato il fatto a un medico competente della ASL o proprio curante. Il 49,8% dei lavoratori in disagio ha dichiarato di subire angherie tutti i giorni, più della metà di queste si ripetono per un anno e per il 27% in tre anni. Si tratta principalmente di comportamenti scorretti come, nel 91% dei casi, minacce verbali, critiche immotivate, umiliazioni, scherzi, derisione. Esistono però altri attacchi, non verbali, diretti alla propria posizione lavorativa come demansionamento, privazione di compiti e allontanamento.

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