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mercoledì 8 settembre 2010

Fare gli straordinari: lo stress che va dritto al cuore

L'extra lavoro, oltre le 40 ore settimanali, si paga in termini di stress, problemi cardiocircolatori e aspettative di vita ridotte (foto da fiscooggi.it). Se a fare gli straordinari, poi, sono gli uomini, in particolare impiegati, dai 40 ai 60 anni d'età, il rischio di infarto dovuto a stress da lavoro è doppio rispetto ai colleghi più giovani e alle donne in carriera. Dunque, pare proprio che esista una correlazione positiva fra carico di lavoro e mortalità causata da danni al cuore: lo afferma uno studio del Centro Nazionale di Ricerca sull'Ambiente di Lavoro di Copenaghen, documentato di recente sulla rivista medica Heart. Secondo i ricercatori danesi, su un campione di studio composto da 4943 uomini, la soglia oltre la quale, in media, si manifestano i disturbi più gravi e perfino la morte per ischemia (12%) è quella oltre le 45 ore di lavoro. La ricerca è stata realizzata sia attraverso un questionario rivolto ai partecipanti per constatare le abitudini di lavoro, sia attraverso il monitoraggio dell'indice di massa corporea e del consumo di ossigeno. Per arrivare alla conclusione, gli indici sono stati successivamente corretti in base ad altri paramentri come l'età, la pressione sanguigna, la classe sociale, il tipo di lavoro, consumo di alcool, l'abitudine al fumo e il diabete. L'unico fattore che limita i danni dello stress e che può scongiurare i peggiori scenari per la salute dei lavoratori è la buona forma fisica ottenuta con l'attività sportiva. Consiglio che gli studiosi danno ormai da anni.

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