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venerdì 3 settembre 2010

L'imprenditoria rosa, al top nel settore primario

In Italia, quasi un terzo delle imprese agricole è capeggiata da imprenditrici (immagine da coldiretti.it). Secondo l'Istat, in alcune regioni, come la Liguria e la Valle d'Aosta, la presenza femminile nell'imprenditoria sfiora quasi il 50%. Il settore primario risulta trainato dalle donne, tenuto conto anche del ruolo rivestito dalle lavoratrici stagionali e dalle mogli dei titolari di aziende agricole medio-piccole. Donne che spesso affiancano i propri compagni nella conduzione familiare dell'impresa e che non sempre dispongono di un riconoscimento contributivo e di assicurazione. Sulla base dei contratti ufficiali, le agricoltrici costituiscono il 39% sul totale degli addetti ai lavori nei campi. A settembre, l' Onlilfa, l'Osservatorio nazionale per l'Imprenditoria e il Lavoro Femminile in Agricoltura ha condotto un indagine con l'obiettivo di sondare il livello di sicurezza e di salute per le lavoratrici in campagna. Uno dei risultati prodotti è che sono in espansione le malattie prodotte dall'uso di alcune sostanze chimiche nei campi, specie forme tumorali e danni all'apparato riproduttivo. Inoltre, le donne, a parità di impegno e efficienza, sono più colpite degli uomini da dolori articolari e da danni muscolo-scheletrici causati dal sollevamento e dallo spostamento di pesi come macchinari e attrezzi.

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