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mercoledì 10 novembre 2010

Troppi decibel sul lavoro. E lo stress sul cuore si fa sentire

Essere esposti a troppi decibel, per almeno otto ore al giorno, induce uno stato di stress psicofisico che, a lungo andare, danneggia gravemente il cuore (immagine da greenreport.it). E' questa la conclusione di uno studio d'oltreoceano, condotto da alcuni ricercatori provenienti da Usa e Canada e diffuso a fine ottobre dalla rivista specializzata British Medical Journal, nell'inserto dedicato alla medicina del lavoro. Indipendentemente dalla fonte rumorosa, che siano suoni provenienti dall'esterno, come il traffico sulle strade, o rumori interni al proprio ambiente di lavoro, come telefoni che squillano costantemente, macchinari in funzione o voci sovrapposte: il risultato a lungo termine più frequente consiste in una patologia a carico dell'apparato cardio-vascolare, come angina pectoris (300% in più rispetto a chi lavora in ambienti insonorizzati), ipertensione e persino infarto. Questo appare dai dati, ricavati dall'analisi di seimila lavoratori americani, con età media di 35-40 anni che si sono sottoposti a controlli medici nel periodo dal 1999 al 2005, nell'ambito del programma "National Health and Nutrition Examination Survey". L'ipersensibilità al rumore si trasforma in stress cronico perché il sistema nervoso libera adrenalina che, nel lungo periodo, provocherebbe un restringimento delle arterie e dei vasi coronarici. L'aumento della pressione e lo sforzo fisico fanno il resto. Per chi lavora, quindi, proteggere l'udito dai rumori intensi e continui rappresenta soltanto la punta di un vero e proprio iceberg.

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