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giovedì 11 novembre 2010

Allergie respiratorie: a scuola più che per strada

L'aria che respirano bambini, ragazzi e insegnanti nelle scuole italiane non è delle migliori, anzi risulta più inquinata di quella presente nelle vicine strade trafficate (immagine da scuolamagazine.it). Dalle ispezioni effettuate dall'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale in 13 diversi edifici scolastici collocati in varie regioni d'Italia, emerge che la presenza di polveri sottili raggiunge gli 80 microgrammi per metro cubo, quando il limite per le aree stradali esterne è fissato a 40 microgrammi. Risultati poco incoraggianti, resi noti a novembre anche da Federasma Onlus e dal Ministero dell'Ambiente. Anche il sondaggio parallelo, condotto su bambini e insegnanti, ha mostrato che il 30% di loro è costretto spesso a rimanere a casa per rinite e asma allergica, quest'ultima fra le allergie professionali più frequenti.
Nell'insieme degli allergeni campionati dall'Ispra è stato rilevato un alto tasso di formaldeide, di circa il 400% in più rispetto a quello presente nell'aria esterna. Oltre alle sostanze volatili inquinanti derivanti da colle, vernici e detergenti, sono state trovate alte percentuali di polline, acari e spore. Con la cattivo ricambio d'aria e con l'aumento delle temperature, le sostanze chimiche tendono a ristagnare. Aumenta così la loro concentrazione.

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